Storia del Giappone: alla scoperta del sumo

Il Giappone è un mondo particolare, una nazione piena di tradizioni e storia, un luogo unico nel suo genere e questo fa si che oggi sia una delle mete più gettonate per viaggi di nozze di lusso come quelle che organizza Travel Design.

Il Giappone è molto famoso anche per lo sport, ma a differenza dell’Italia qui gli sport più praticati e famosi sono quelli di arti marziali.

Il più famoso e sport nazionale è il sumo, scopriamo di cosa si tratta.

Sumo: tutto quello che c’ è da sapere

Il sumo è una forma di lotta tipica del Giappone dove i contendenti si affrontano in un corpo a corpo con l’obiettivo di atterrare l’avversario o buttarlo fuori dall’area di combattimento chiamata “dohyo”.

Questo sport è molto antico le sue origini risalgono agli inizi del VI secolo, quando si sviluppò soprattutto grazie agli antichi riti shintoisti.

In principio il sumo era uno sport molto rude e presentava elementi che venivano da altri sport come la boxe e il wrestling e partire dal XVII secolo si cominciarono a vedere i primi gruppi professionistici.

I combattenti di sumo sono sempre degli uomini con fisico imponente, che vengono chiamati “rikishi” e sono organizzati in graduatorie, definite “banzuke”, secondo capacità e forza.

Un particolare dei lottatori di sumo è anche quello che riguarda il loro abbigliamento, questi infatti indossano un particolare perizoma, “il mawashi”, mentre la loro acconciatura prevede che i capelli siano raccolti in una crocchia, “oi cho-mage”.

Le regole del sumo

Abbiamo visto come l’obiettivo del sumo sia quello di atterrare o spingere l’avversario fuori dal ring, ma ci sono molte regole da rispettare che ne fanno uno sport molto complicato da capire e praticare; vediamo come funziona.

All’inizio dell’incontro ci sono i due “yobidashi”, che sono i responsabili di chiamata, più banalmente detti arbitri, che si occupano di richiamare al centro del dohyo i due contenenti all’incontro.

I lottatori compiono quelli che sono i loro rituali posizionando dietro alle linee e qui come prima cosa colpiscono il suolo con due mani prima di scattare e cominciare l’incontro qui l’arbitro deve fare attenzione che uno dei due non parta in anticipo.

Quando un lottatore tocca l’anello esterno con una parte del corpo che non sia la pianta del piede, l’incontro si definisce chiuso e viene decretato il vincitore.

La figura del giudice, “shinpan”, è molto importante nel sumo, infatti nel caso in cui uno dei cinque giudici, sia contrario ad una decisione, questi si riuniscono per prendere la decisione finale, anche con l’aiuto della sala video dove sono presenti altri due arbitri.