Studiare all’estero: cos’è e come funziona il Progetto Erasmus+

Nel percorso di formazione sono tante le esperienze che possono completare il processo di acquisizione delle competenze. Dalla partecipazione alla vita politica dell’Università o alle attività sportive di ateneo fino alle esperienze all’estero, che sono tra le opportunità di crescita più importanti nella vita e nella carriera di una persona.

Secondo uno studio dell’INAPP l’esperienza all’estero è considerata come l’occasione per sviluppare competenze sociali, trasversali e professionali, ed è un passaggio fondamentale anche per eliminare il mismatch di competenze in Europa, che investe diverse aziende italiane.

Tra i vari programmi che consentono di studiare all’estero, il più conosciuto e diffuso è sicuramente l’Erasmus+, il programma europeo per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport, che offre agli studenti e ai professionisti di tutta Europa la possibilità di trascorrere un periodo all’estero per perfezionare le proprie competenze attraverso il confronto e con altri sistemi educativi e sociali.

Erasmus+: cos’è

Erasmus+ ha l’obiettivo di promuovere la mobilità delle persone e dei gruppi di persone per motivi di apprendimento. La promozione della mobilità è finalizzata all’acquisizione di competenze che vadano a migliorare la collaborazione, la qualità, l’inclusione e il dialogo tra le diverse organizzazioni politiche, sportive e giovanili.

Il programma Erasmus+ è stato rifinanziato dalla comunità europea con 28 miliardi di euro per il periodo 2021-2027 e si punta ad avere 10 milioni di persone all’estero entro il 2027. Per favorire lo scambio culturale, economico, sportivo tra i vari paesi che aderiscono all’iniziativa, ci si basa su 3 azioni chiave:

  • Azione chiave 1: mobilità individuale a fini di apprendimento, ossia incoraggiare personale, studenti, animatori giovanili e giovani a muoversi per migliorare le proprie competenze o accogliere persone provenienti da altre nazioni;
  • Azione chiave 2: sviluppare settori dell’istruzione, della formazione e della gioventù mediante partenariati strategici, alleanze per la conoscenza, con l’obiettivo di favorire nuovi approcci all’insegnamento e all’apprendimento e ad rinnovato spirito imprenditoriale, alleanze per le abilità settoriali, progetti di sviluppo di competenze nell’istruzione superiore e progetti si sviluppo delle competenze nel campo della gioventù;
  • Azione chiave 3: sostegno alla riforma delle politiche, ossia accrescere la partecipazione dei giovani alla vita democratica, soprattutto nei dibattiti con i responsabili della politica.

Un programma dunque che ha l’ambizione di incoraggiare la formazione a più livelli, partendo dagli studenti e arrivando ai professionisti, allo scopo di convergere tutti verso uno sviluppo delle competenze e delle buone prassi che possa rafforzare l’educazione e la formazione personale.

Erasmus+: come funziona

Si può partecipare al programma Erasmus+ in due modalità principali: come singolo cittadino mediante un’organizzazione o come organizzazione chiedendo di ricevere finanziamenti per un progetto o di partecipare a progetti già in corso con altri paesi partner. Per gli studenti universitari è previsto il progetto Erasmus, che prevede la possibilità di trascorrere all’estero una parte dell’Anno Accademico, continuando a sostenere gli esami, o di trascorrere un periodo in un altro paese per la tesi di laurea o di dottorato.

Per partecipare è necessario dunque essere iscritti ad un corso di laurea triennale, magistrale o un dottorato di ricerca presso un’università accreditata al programma Erasmus. Per valutare la partecipazione durante la frequenza dell’Università, il consiglio è di vedere come si struttura la laurea di secondo livello e capire come integrare lo studio all’estero con il piano di studi previsto dall’ateneo. Si possono consultare anche i programmi delle università telematiche come Unicusano che offrono diverse opportunità di studio all’estero.

Una volta deciso in quale periodo andare e dove, è necessario candidarsi al programma, tenendo conto di alcuni requisiti, come la media, il numero degli esami e la condizione economica. Dopo essersi candidati bisognerà attendere l’esito delle valutazioni e verrà stilata una graduatoria, che sancirà l’accettazione della candidatura o meno.

Se l’esito è positivo si avrà diritto ad una borsa di mobilità che varia a seconda del paese di destinazione e che servirà a coprire le spese di vitto e alloggio durante il periodo di permanenza. L’Erasmus può durare di 3 ai 12 mesi. Con il nuovo programma Erasmus+ per gli studenti universitari è possibile partecipare a due programmi Erasmus nel corso degli studi: uno durante la triennale e uno durante la specialistica.

Erasmus+: il riconoscimento degli esami

Per ottenere il riconoscimento degli esami è necessario sviluppare il Learning Agreement, ossia un piano di studio contenente gli esami, con i relativi CFU corrispondenti, che si intende sostenere all’estero. È un accordo tra lo studente, l’Università di appartenenza e quella ospitante ed è indispensabile per il riconoscimento degli esami. Al termine del soggiorno, l’università ospitante rilascerà allo studente un certificato che conferma gli esami sostenuti, i crediti e i voti ottenuti.