Come funziona la visita ortodontica e quando bisogna farla

L’ortodonzia è la branca dell’odontoiatria che si occupa di diagnosticare e trattare le malocclusioni, per correggere quei difetti che non consentono di ottenere una perfetta occlusione delle arcate dentarie. Il lavoro dell’ortodontista, quindi, è finalizzato al corretto allineamento dei denti, all’armonia estetica del viso e al ripristino di una funzionalità masticatoria corretta ed efficiente.

Secondo il Ministero della Salute, è raccomandato effettuare la prima visita ortodontica a partire dal terzo anno d’età, ma è possibile portare il proprio figlio dall’ortodontista anche prima in caso di problemi nell’allineamento dentale. Tuttavia, è nel periodo adolescenziale che in genere si ricorre all’uso di dispositivi ortodontici, utilizzando ove necessario degli apparecchi fissi o mobili per le terapie ortodontiche.

Nella scelta dello studio odontoiatrico bisogna valutare diversi fattori, tra cui le competenze interne, la reputazione, la presenza di ortodontisti specializzati e l’accessibilità dei costi delle prestazioni. Ad esempio, in provincia di Caserta è possibile effettuare visite ortodontiche professionali a costi sostenibili presso lo Studio Odontoiatrico Petrazzuoli, dove trovare tempi rapidi di prenotazione, orari comodi di funzionamento, tariffe accessibili anche in convenzione con le aziende e diversi specialisti della salute orale.

Quando fare una visita ortodontica?

Le visite ortodontiche possono essere divise in due tipologie: quelle di routine per controllare eventuali sintomi di malocclusioni e quelle per risolvere difetti nell’allineamento dei denti. Nel primo caso si tratta di visite periodiche di prevenzione, che possono essere effettuate a partire dai 3 anni di età proseguendo con dei controlli regolari per monitorare lo sviluppo delle arcate dentarie; nel secondo caso invece si tratta di visite finalizzate al trattamento di un difetto già individuato, che viene diagnosticato dallo specialista e opportunamente trattato.

Nel periodo pre-adolescenziale l’ortodontista può suggerire una serie di raccomandazioni importanti per la prevenzione delle malocclusioni, ad esempio l’eliminazione di alcuni fattori di rischio come la deglutizione atipica o il succhiamento del pollice o del ciuccio in età tardiva. Si tratta dunque di una terapia ortodontica intercettiva, mirata ad individuare tempestivamente eventuali segnali di allarme e risolvere delle condizioni che potrebbero complicare trattamenti ortodontici futuri.

Intorno ai 7 anni d’età inizia ad essere possibile intercettare alcuni tipi di malocclusioni e risolverle, in quanto è già terminata in genere la dentizione decidua. La visita ortodontica di controllo è sempre raccomandata, poiché molti disallineamenti dentali sono estremamente difficili da individuare e non vengono rilevati per anni da parte del bambino o dei genitori, ritardando così le cure.

Come si svolge la prima visita ortodontica

La prima visita ortodontica si svolge in modo non invasivo per evitare che rappresenti un evento traumatico per il bambino. Lo specialista ha il compito di mettere il piccolo a proprio agio, creando un ambiente confortevole e accogliente. Viene poi eseguito un esame accurato delle arcate dentarie, sono realizzate delle radiografie approfondite e l’ortodontista ascolta le priorità dei genitori e i malesseri o i disagi riscontrati dal bambino in relazione ai denti, alla mandibola e alla mascella.

Se l’occlusione è corretta e non presenta problemi la visita si conclude rapidamente, in quanto non sono necessari trattamenti ortodontici. Se invece viene identificata una malocclusione nel bambino, in questo caso lo specialista indica l’approccio migliore da seguire in base al tipo di problema individuato. Di norma, in caso di malocclusione dentale si tende ad aspettare la conclusione della permuta dei denti, altrimenti in caso di disturbi scheletrici si interviene precocemente con una terapia mirata.

Ogni malocclusione infatti va trattata nel momento giusto, soprattutto quando si tratta di bambini in crescita impegnati nel processo di dentizione. Spesso, quando vengono rilevate delle malocclusioni di origine dentale nei più piccoli, si opta per un monitoraggio costante delle condizioni delle arcate dentarie, attraverso la programmazione di viste ortodontiche periodiche di controllo da effettuare ogni 6 o 12 mesi.

Il trattamento ortodontico delle malocclusioni

L’ortodonzia consente di trattare una serie di disturbi nell’allineamento dei denti, tra cui il morso crociato, ovvero quando i denti dell’arcata superiore sono posti in posizione più arretrata rispetto a quelli dell’arcata inferiore, oppure i denti sporgenti quando succede il contrario, con i denti dell’arcata superiore che si posizionano più avanti, l’affollamento o i disastemi precoci con l’accavallamento dei denti, la comparsa di denti aggiuntivi oltre a quelli previsti e l’agenesia dentale, cioè quando si verifica la mancanza di uno o più denti.

Il trattamento ortodontico prevede l’utilizzo di apparecchi mobili o fissi, oppure di dispositivi ortodontici invisibili, preferiti soprattutto dagli adulti. Questi strumenti consentono di riposizionare i denti nella collocazione corretta, correggendo i disallineamenti o favorendo la giusta crescita ossea. L’ortodonzia permette di migliorare il proprio sorriso, risolvere fastidi e dolori alle arcate dentali e aumentare il proprio benessere generale, perciò non bisogna sottovalutare l’importanza di sottoporsi periodicamente e fin da bambini a delle visite ortodontiche specializzate.