Storia della batteria elettronica: cosa sapere

Il mondo delle batterie musicale è molto ampio si parte dalla batteria acustica, che è quella più famosa e suonata in tutto il mondo, ma grazie all’avvento della tecnologia e di generi musicali sempre più vari si è ampiamente sviluppata la batteria elettronica.

Oggi per suonare la batteria oltre alle lezioni rilasciata da Free Drumming Studio c’ è bisogno di altre capacità dovute alla continua digitalizzazione degli strumenti.

Vediamo l’evoluzione della batteria elettronica.

Nascita e sviluppo della batteria elettronica

La batteria elettronica per arrivare ad essere quella che conosciamo oggi ha avuto bisogno di numerosi investimenti soprattutto per quello che riguarda l’innovazione.

L’obiettivo degli addetti ai lavori con la batteria elettronica era quello di andare a risolvere quei problemi che potevano essere presenti nell’uso di una batteria acustica.

Il primo esempio di batteria elettronica si ha a partire dal 1967 quando il batterista olandese, Felix Visser, della band VIP apporto delle modifiche alla sua batteria apportando delle modifiche all’Ace Tone.

Queste modifiche apportate dal batterista olandese prevedevano l’aggiunta di circuiti stampati con delle superfici tattili in rame rilevate con un computer Siemens, con un suono che non era perfetto ma per quel periodo segnava una vera rivoluzione.

L’evoluzione della batteria elettronica

La batteria elettronica si è evoluta a partire dagli 70, emblematica è la nascita della società Simmons che iniziò a creare le prime batterie elettroniche.

Il mercato si cominciò a sviluppare in questa direzione con le vendite di batteria elettronica, tra queste sicuramente la più venduta fu la Simmons SDS-5, che aveva come principali caratteristiche dei pad a forma esagonale a 5 moduli

Nei successivi anni ’80, altre società iniziarono a vendere le proprie versioni delle batterie elettroniche di Simmons; vanno sicuramente segnalate quelle prodotte da Roland e Yamaha, che presentavano dei pad più sensibili e veloci.

A partire dagli anni 90, la Roland e la Yamaha diventano le aziende leader di settore per quello che riguarda le batterie elettroniche.

Nel 1996 la Yamaha presenta una serie di moduli DXT, dove viene presentata la tecnologia del drum kit elettronica e dei sequencer combinati, che presentavano delle funzioni di registrazione integrate e personalizzate.

La Roland diede un contributo significativo, forse fondamentale, allo sviluppo della batteria elettronica con il suo modello TD-10 del 1997.

Questo modello sonoro è ancora oggi quello più ricercato sul mercato dagli amanti delle batterie elettroniche, anche se presenta ancora delle pecche soprattutto per quello che riguarda i pad per i piatti e le hit-hat.

L’evoluzione della musica porterà la batteria elettronica ad avere un maggior sviluppo e crescita negli anni a venire.