Batteri alofili: che organismi sono? Dove si riproducono?

Archaea è il nome scientifico che viene utilizzato per indicare gli “archeobatteri”, ovvero degli organismi unicellulari (microrganismi) molto primitivi che si sono distaccati precocemente dagli altri essere viventi. Gli alofili sono quei microrganismi che prediligono per la propria riproduzione ambienti caratterizzati da un’elevata salinità, come i laghi salati oppure le saline. Scopriamo insieme dove si riproducono e di che tipo di organismi si tratta.

Che organismi sono gli alofili?

Si tratta di microrganismi che sembrano essere in grado di sopravvivere in ambienti caratterizzati da un’elevata presenza di salinità, come nel caso dell’Halobacterium salinarum che può vivere nelle saline e sembra essere il responsabile della loro occasionale colorazione rossastra o violacea.

Ciò sembra essere legato alla produzione dei pigmenti come i carotenoidi e la batteriodopsina. Quest’ultima è una proteina integrale di membrana che in assenza di ossigeno e in presenza di luce solare viene stimolata nel cambiamento della propria colorazione, da un colore arancione passa a un colore rosso scuro.

La batteriodopsina è una pompa protonica che in presenza di energia luminosa viene spinta nella produzione di ioni H+ verso l’esterno. Questo processo può creare una concentrazione tale da generare una forza che può richiamare i protoni verso l’interno della cellula, sintetizzando energia chimica.

Questo meccanismo rappresenta la prima modalità di sintesi energetica in mancanza di clorofilla e consente a questi microrganismi di potere sopravvivere anche in mancanza di ossigeno e nutrienti ma in condizioni in cui ci sia luce solare.

Dove vivono i batteri alofili?

Come abbiamo detto prima, gli alofili sono dei microrganismi che vivono in particolari habitat salini come il Grande Lago Salato, degli Stati Uniti o il Mar Morto che presenta una concentrazione salina superiore a quella di altri mari.

Il lago Hillier, considerato l’unico lago rosa al mondo, presenta delle caratteristiche che lo rendono unico e diverso dagli altri laghi. Le sue acque rosa non cambiano mai colore nemmeno se inserite in un contenitore. Si tratta del lago più famoso d’Australia nel quale gli scienziati sembrano avere individuato un’elevata concentrazione di batteri alofili, altri batteri e virus.

Da alcune analisi condotte sulle acque rosa di questo lago, sembra essere emerso che nelle acque vivono circa 500 estremofili, che comprendono batteri, alghe e virus. In particolare, la maggior parte degli archeobatteri presenti sembra appartenere al sottogruppo degli alofili, in quanto particolarmente adatti a sopravvivere agli elevati livelli di salinità di queste acque. Tra gli alofili individuati molti sembrano essere microbi colorati.

Dove si riproducono?

Dal momento che si tratta di microrganismi tra i più antichi comparsi sulla Terra, gli Archaea si sono trovati fin dalle loro origini a sopravvivere in ambienti poco ospitali ricchi di gas. Pertanto, hanno dovuto imparare a sfruttare queste risorse a proprio vantaggio, così da vivere ancora oggi in condizioni arcaiche simili a quelle che caratterizzavano l’atmosfera primitiva. La versatilità e la resistenza di questi batteri hanno consentito agli scienziati di pensare che questi microrganismi possano anche sopravvivere su pianeti diversi dal nostro, come Marte.

Metabolismo

Gli Archaea sono diversi anche dal punto di vista del metabolismo che dipende dalla differente situazione ambientale che si trovano a dovere affrontare. Alcuni possono vivere in condizioni tali da:

  • utilizzare l’ossigeno per le reazioni metaboliche;
  • potere portare a termine la respirazione in assenza di ossigeno;
  • essere in grado di sintetizzare le proprie fonti energetiche tramite processi di fotosintesi;
  • necessitare di molecole organiche, sintetizzate da altri organismi.

In base alla specie e al tipo di metabolismo possono sfruttare varie molecole come fonti di energia tra cui il glucosio, lo zolfo, l’ammoniaca, l’acido acetico, l’alcool e molte altre ancora.

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