La platea dell’anfiteatro: quanti spettatori poteva ospitare la cavea? Come era strutturata?

La prima forma di spettacolo era data dagli anfiteatri. Il più famoso è il Colosseo, ma com’era possibile che ci fosse tanta attenzione per queste strutture? Le civiltà dominatrici aveva compreso che per riuscire a sedare l’animo rivoltoso della popolazione, che magari era poi intenta a ribellarsi contro i “potenti”, gli si doveva dare qualche svago.

In realtà era anche un modo per riuscire a dichiarare quale fosse la potenza economica. Roma è stata la popolazione più potente della storia, che ha costruito monumenti che ancora oggi resistono. Tra le opere più importanti troviamo gli anfiteatri che dimostravano che una città o un popolo, aveva forte importanza sociale grazie alla presenza di queste strutture.

Come funzionava l’anfiteatro?

Com’era strutturata un anfiteatro? Paradossalmente era come sono gli stadi oggi. C’erano la cavea dedicata alla popolazione, i posti in prima fila e quelli dedicati agli imperatori e ai tribuni, cioè coloro che rappresentavano la popolazione culturale e ricca.

C’erano poi delle entrate riservate esclusivamente alla nobiltà e poi quella della plebe. Quest’ultima aveva grandi ingressi che consentivano di poter far entrare tante persone alla volta.

L’anfiteatro era costruito in parte da mura, cioè da una struttura solida, ma poi aveva degli spalti sopraelevanti che erano in legno. Il Colosseo, ad esempio, da quello che è stato ricostruito, aveva altri 5 piani, oggi distrutti, che erano in legno. Essi erano dedicati ai cittadini più poveri. I posti a sedere erano ovviamente delle gradinate che lasciavano poi uno spazio di uscita tra una gradinata laterale e l’altra.

C’era perfino una copertura, un tendone, che veniva steso nella parte superiore in modo da garantire una protezione dalla pioggia. Dunque questi monumenti erano realmente dei capolavori di ingegneria.

Anfiteatro, ecco quanti spettatori ospitava

In totale gli anfiteatri di grandi dimensioni, come il Colosseo, potevano accogliere fino a 50.000 spettatori, lasciando poi lo spazio nell’arena o parte centrale per i “giochi”, per gli spettacoli con animali selvatici e dove c’erano perfino i bagni e i famosi “vomitatoi”. Per le persone che non sopportavano l’odore del sangue, spettacolo che era molto amato dalla popolazione, con animali selvaggi che divoravano schiavi o nemici politici, potevano vomitare in questi luoghi. Tutto per riuscire a mantenere pulito l’anfiteatro.

Nelle strutture più piccole, che si trovano in quasi tutti i Comuni italiani di derivazione romana, gli anfiteatri potevano ospitare circa 2.000 spettatori.

Com’era strutturata l’anfiteatro cavea

La cavea è una gradinata che permette di lasciare una buona visibilità agli spettatori che vi si siedono. Ha poi uno spazio per il passaggio. Si ha il palco centrale. In alcune strutture il palco era sopraelevato, mentre in altre era a contatto con il terreno.